Eleonora Di Marino al Museo Nivola - Back_Up|Giovane arte in Sardegna


Paesaggio (Campo Pisano) / Landscape (Campo Pisano), 2020. Wallpainting, 190x840 cm.

Seppure riguardanti un caso localizzato in un territorio specifico, la discarica mineraria di Campo Pisano nel Sulcis Iglesiente, le opere intendono affrontare il topos culturale che sono le dinamiche relazionali instaurate dalla nostra specie con il resto del suo ecosistema. 

Vestigia di un regime coloniale colpevole dell'odierna emergenza ambientale, culturale, economica e sociale, Campo Pisano è un caso interessante sia per storia (la miniera al tempo veniva definita "punitiva", per le condizioni di lavoro a cui i minatori dovevano sottostare, in particolare in termini di salute), che per geografia (l'estrema vicinanza con il centro abitato di Iglesias e il passaggio del Rio San Giorgio, che trasporta i veleni fino alle spiagge). 



"Non vale nulla" è il frammento di una testimonianza di un ex minatore ("un territorio così inquinato non vale nulla"), che colpisce per la lettura disincantata della realtà: sino a quando non ci si potrà trarre un beneficio economico immediato, nessuno farà niente per rimediare. Una delle tante manifestazioni di una tematica universale, questa, che è quella del rapporto che instauriamo con il resto della natura, generalmente definito in funzione dell’utilità che gli elementi del paesaggio hanno per l'uomo: alimentare, estetica, della creazione di profitto. Un modo (antropocentrico, o meglio capitalocentrico) di concepire il mondo che è alla radice delle crisi ecologiche su scala locale e globale. 

Un valore che è, per sua natura, relativo: sono passati solo dieci anni da quando una compagnia australiana (già responsabile di altri disastri ambientali) ha messo in atto il tentativo di quotare in borsa i metalli pesanti presenti nelle discariche.

Non vale nulla / Worth nothing, 2020. Stampa fotografica su alluminio Dibond, 60x80 cm;




Back_Up|Giovane arte in Sardegna


Irene Balia, Andrea Casciu, Crisa (Federico Carta), Siro Cugusi, Eleonora Di Marino, Andrea D’Ascanio, Roberto Fanari, Sergio Fronteddu, Heart Studio (Bruno Savona e Martina Silli), Silvia Idili, Kiki Skipi, La Fille Bertha, Silvia Mei, Narcisa Monni, Veronica Muntoni, Manuelle Mureddu, Paolo Pibi, Gianmarco Porru, Stefano Serusi, Vittoria Soddu, Giulia Sollai, Carlo Spiga, Daniela Spoto, Edoardo Tedde, Tellas, Alessandro Vizzini.

A cura di Giuliana Altea, Antonella Camarda, Luca Cheri
Museo Nivola, Orani 
27 giugno – 17 ottobre 2020
Back_Up. Giovane arte in Sardegna è un progetto espositivo che coinvolge 27 artisti nati in Sardegna, sotto i quarant’anni. Si tratta di una ricognizione delle nuove generazioni creative dell’isola che non ha precedenti per estensione e scopo. 
Le artiste e gli artisti selezionati per Back_Up sono nati in Sardegna, ma questo dato biografico non li definisce. Contro l’idea folkloristica e deterministica di una identità sarda antropologicamente differente, Back_Up dimostra l’esistenza di un insieme di pratiche, tematiche e punti di vista variegato e originale, e di percorsi e traiettorie che dalla Sardegna si muovono verso l’Italia, l’Europa e oltre. La pittura è il linguaggio di elezione di molte protagoniste e protagonisti della nuova scena sarda, declinata in accenti neo-espressionisti o neo-surrealisti, con una predilezione per il fantastico e l’inquietante, e un’attenzione per il rapporto fra interiorità e paesaggio.  Il segno grafico è spesso acuto e preciso, e si declina nei più svariati supporti, dalla pagina al muro. Per altri artisti, lo sguardo è rivolto verso il politico e il sociale, indagato con sensibilità etnografica, con distaccata ironia o con fervore attivista. Scultura, installazione e performance sono altre pratiche attraverso le quali si viene a patti con la realtà.
Ricominciando a guardare al futuro con una nuova consapevolezza del proprio ruolo sociale, il Museo Nivola dà il via a un piano a lungo termine di sostegno e sviluppo del sistema dell’arte in Sardegna, ponendosi come punto di incontro fra artisti, pubblico e comunità. Back_Up segna l’inizio di un ciclo di eventi, progetti e call dedicati agli artisti emergenti del territorio, che affiancheranno la programmazione internazionale del museo in una prospettiva di confronto, stimolando il dibattito intellettuale e la risposta del pubblico. 
In mostra anche un portfolio di opere acquisite dal museo durante la quarantena legata al Covid-19, e ora messe in vendita per finanziare, con il 100% del ricavato, progetti solidali. 
Back_Up |Giovane arte in Sardegna

Post più popolari