Ed oltre la crisi reale nell'industria c'è chi, pur andando a gonfie vele, chiude da noi per aprire dove la forza lavoro costa di meno, lasciando nel nostro Paese un esercito di cassaintegrati, licenziati e disoccupati.
Da noi non hanno mai avuto la necessità ( il coraggio?) di far boicottare il prodotto (seppur realizzato ora in Croazia...con i macchinari in India... lasciando senza lavoro e nella disperazione oltre 60 lavoratori ). Inoltre, dopo un avvio in sintonia con gli artisti del territorio, che gli hanno visti protagonisti di importanti happening e performance artistiche e di lotta, hanno preferito continuare con azioni di festaioli barbeque partenopei, condotte da chi aveva come unico interesse, quello di distruggere il nostro tentativo di creare, nel Sulcis-Iglesiente, un Distretto Culturale Sostenibile che partisse proprio dalle vertenze e dalle emergenze del territorio, e di proporre quel modello, per candidarlo a Capitale europea della cultura 2019... ma per fortuna, con l'occupazione del Pozzo Sella, hanno ridato la giusta dimensione, dignità e disperazione alla lotta ma anche ad un intero territorio.
Gli artisti della GFG hanno passato il Capodanno con i lavoratori licenziati dalla ristrutturazione di Trenitalia, lontani dalla desolazione di un Paese qualunque.