Speculum naturale (Specchio della Natura) / Speculum historiale (Specchio della Storia). Intervento ambientale del collettivo Giuseppefraugallery sulla Villa Stefani nel villaggio minerario Normann
Speculum
naturale (Specchio della Natura) / Speculum historiale (Specchio
della Storia).
Intervento ambientale del collettivo
Giuseppefraugallery sulla Villa Stefani nel villaggio minerario
Normann, Gonnesa (SU).
A cura dell’Associazione Villaggio Normann e della Scuola Civica Arte Contemporanea, con la collaborazione del Comune di Gonnesa.
L'uomo è tra i pochi esseri viventi in grado di riconoscere la propria immagine in uno specchio, ma il riflesso pone il soggetto davanti a un altro sé stesso: lo specchiarsi diviene dunque l'occasione per riconoscersi.
Se
lo specchio permette innanzitutto di vedere sé stessi, indagando sul
proprio aspetto, nel nostro caso vogliamo portare questa attenzione
sul paesaggio che viene riflesso.
Quindi il riconoscersi nello
specchio vale tanto per l'individuo quanto per la società.
La villa Stefani rappresenta iconograficamente il Villaggio di Normann, riuscendo a mantenere intatto il suo fascino nonostante lo stato di abbandono in cui versa. Ma questa poesia viene messa a dura prova dalle assi poste a sbarrare il portone d’ingresso e le due finestre al piano terra, lasciando negli abitanti e nei visitatori una sensazione negativa. Nell’attesa che un giorno la villa sia restaurata e/o perlomeno messa in sicurezza per essere visitata, l’Associazione Villaggio Normann ha pensato di chiedere al collettivo Giuseppefraugallery (residente nel villaggio) e alla Scuola Civica Arte Contemporanea di creare un intervento ambientale che, concentrandosi sulla porta e le finestre, cercasse in una soluzione artistica una rivalutazione estetica e una riflessione storica e sociale.
L’opera del collettivo Giuseppefraugallery è costituita da tre specchi in acrilico infrangibile, inseriti in un’intelaiatura di legno naturale incassata nella cornice in muratura del portone e delle due finestre al piano terra. Le strutture sono fissate per incastro, sono removibili e non necessitano né di opere murarie né della rimozione delle assi esistenti.
A work by the Giuseppefraugallery collective on Villa Stefani in the Normann mining village, Gonnesa (SU).
Organized by the Associazione Villaggio Normann (Normann Village Association) and the Scuola Civica Arte Contemporanea (Civic School of Contemporary Art), with the collaboration of the Municipality of Gonnesa.
Man is one of the few living beings able to recognize his own image in a mirror, but the reflection places the subject in front of another himself: mirroring ourselves becomes an opportunity to recognize ourselves. If the mirror first of all allows us to see ourselves, investigating our own appearance, in our case we want to bring this attention to the landscape that is reflected. Therefore, recognizing oneself in the mirror is as valid for the individual as it is for society. Villa Stefani iconographically represents the Normann Village, managing to keep its charm intact despite the state of neglect in which it finds itself. But this poem is put to the test by the boards placed to bar the entrance door and the two windows on the ground floor, leaving a negative feeling in the inhabitants and visitors. While waiting for the day when the villa will be restored and / or at least made safe to be visited, the Normann Village Association decided to ask the collective Giuseppefraugallery (resident in the village) and the Civic Contemporary Art School to create a site-specific intervention that, concentrating on the door and the windows, sought an aesthetic re-evaluation and a historical and social reflection in an artistic solution. The work of the Giuseppefraugallery collective consists of three unbreakable acrylic mirrors, inserted in a natural wood frame embedded in the masonry frame of the door and the two windows on the ground floor. The structures are fixed by interlocking, are removable and require neither masonry work nor the removal of the existing boards.