Giuseppefraugallery alla Farmacia Wurmkos (Sesto San Giovanni) per "La terra è bassa - 10 luoghi per 10 progetti "
La
terra è bassa
10
luoghi per 10 progetti
a
cura di Alessandra Pioselli
inaugurazione mercoledì
30 gennaio ore 18,30
fino
al 5 marzo 2019
A
Cielo Aperto (Latronico, Basilicata), Aperto_art
on the border (Valcamonica, Lombardia), Cantieri
d’Arte (Viterbo, Lazio), Case
Sparse (Malonno, Lombardia), Progetto
Diogene (Torino, Piemonte), GAP Guilmi
Art Project (Guilmi,
Abruzzo), Giuseppefraugallery (Gonnesa,
Sardegna), Kaninchen-Haus (Torino,
Piemonte), Ramdom (Gagliano del Capo,
Puglia), Viaindustriae (Foligno, Umbria).
Farmacia
Wurmkos
martedì
e giovedì dalle 16 alle 19 e su appuntamento 388 6159134 – 347
1585410
via
Puccini, 60 Sesto San Giovanni (MI) MM 1 Sesto FS
La
mostra La terra è bassa è il frutto di una ricerca
che, rilanciando il tema del convegno Abitare l’arte.
Incontro nazionale di residenze d’artista (Breno, 2017),
pone in dialogo dieci “progetti territoriali” accomunati
dall’intento di sostenere pratiche artistiche che si sviluppano in
contesti territoriali specifici, agendo mutuamente con le realtà
sociali e culturali che li qualificano.
Come
afferma un detto contadino, la terra è bassa perché
bisogna chinare la schiena per coltivarla, ed è un lavoro faticoso,
lento, attento. All’interno di una cornice di corrispondenze
internazionali, questi progetti piegano lo sguardo su situazioni
territoriali e contestuali circostanziate, con un approccio temporale
esteso e di accurata premura che il verbo latino colĕre nelle
sue accezioni incarna nell’atto del coltivare/curare/abitare.
Fondati
da circa la metà degli anni duemila in avanti da gruppi di artisti,
curatori, cittadini o promossi da enti pubblici, questi progetti
stabiliscono articolati nessi con i territori e le comunità in
trasformazione, decifrandone la storia, la materialità, gli aspetti
ambientali, antropologici, simbolici, le identità composite. Queste
esperienze sondano i modi e gli esiti della progettualità artistica
nell’innescare possibili percorsi di senso che pongono domande su
chi abita oggi il territorio, sulle forme di socialità, sulle
prospettive di sviluppo locale, di cura e d’interpretazione.
- un lavoro particolarmente significativo per l’Italia, perché diventa interprete della frammentazione e della diversità antropologica del paese, tangendo inevitabilmente una sfera di questioni cruciali, dall’abbandono dei piccoli centri delle aree interne del paese, alle trasformazioni economiche e sociali delle aree metropolitane, alla gestione del paesaggio, alla riflessione sui beni comuni che inscrive nel suo orizzonte la nozione di territorio, trovando nel dettato costituzionale il suo fondamento.
La
ricognizione in mostra prova a tracciare le riflessioni, gli
obiettivi, i metodi plurali di queste pratiche, visualizzando le
vicinanze e le differenze, le ricorrenze e le distanze tra i
progetti, attraverso una mappa concettuale che dà forma
all'allestimento e materiali di documentazione, testi, fotografie,
video, pubblicazioni, comunicati, multipli e opere.
Si
evidenzia una trama di modi lavorare ricca di sfumature, che rivela
la capacità di coinvolgimento
di
un’ampia sfera di attori territoriali, extra-territoriali e
internazionali, attraverso mostre, progetti, residenze,
pubblicazioni, archivi, conferenze, progetti educativi, laboratori,
attivazione di microeconomie, musei diffusi.
L’intento
della mostra è quello di stimolare una riflessione su queste
pratiche, su come operano in concreto, sugli approcci processuali e
teorici degli artisti e sulle necessità culturali che manifestano,
anche in relazione alla riflessione sul proprio ruolo.
Collettivo Giuseppefraugallery, progetto pavimentazione Civico Mercato di Iglesias, 2017 |
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